CASTEL SANT’ANGELO

TRA IL RIONE PRATI E IL RIONE BORGO

Ubicazione: Ager Vaticanus, nell’area nota in antico con il nome di Horti di Domizia; per collegare il suo mausoleo con la riva sinistra del Tevere Adriano fa costruire il Ponte Elio, in seguito detto anche Ponte S. Angelo.

Costruzione: iniziata da Adriano forse nel 130, completata da Antonino Pio nel 139.

Struttura originaria: una base quadrangolare, con muri radiali ancora visibili all’interno, di 89 metri di lato e 15 di altezza; all’interno del basamento, costruito per la verità in un secondo momento, è inserito un tamburo, avente un diametro di 64 metri e alto 21, sormontato da un tumulo di terra; una scala elicoidale collega l’ingresso alla sala funeraria. Nell’insieme, la struttura è molto simile a quella del Mausoleo di Augusto: https://massolopedia.it/piazza-augusto-imperatore-e-mausoleo/ .

Funzione iniziale: sepolcro monumentale per Adriano, per la moglie Vibia Sabina e per i successori.

Mutamento di funzione: all’inizio del V secolo viene collegato da Onorio alle Mura Aureliane, costruite nel III secolo ( http://massolopedia.it/le-mura-aureliane/ ), ed assume definitivamente una funzione difensiva.

Origine del nome: durante una processione guidata dal papa Gregorio I Magno, organizzata per implorare la fine di una pestilenza, l’Arcangelo Michele appare sopra la Mole Adriana nell’atto di rinfoderare la spada: ciò significa che l’ira di Dio è placata e infatti la pestilenza finisce. Il termine castellum viene usato già nel V secolo, dopo l’inserimento nel sistema difensivo delle Mura Aureliane ( https://massolopedia.it/le-mura-aureliane/ )

Medioevo: data la sua struttura poderosa e la posizione strategica, viene usato come fortezza e diventa oggetto di contesa fra le grandi famiglie baronali romane. Nel XIII secolo Niccolò III Orsini (1277-1280) lo collega a S. Pietro mediante il celebre “passetto”, ancora oggi visibile e percorribile. Grazie proprio a Niccolò III il possesso passa agli Orsini, che lo tengono fino al 1367, quando consegnano le chiavi del castello a papa Urbano V anche per convincerlo a rientrare a Roma da Avignone. Dal momento del ritorno dei papi a Roma in poi, Castel Sant’Angelo rimane in possesso del papato e questo fatto contribuisce ad un mutamento politico radicale: Roma passa dalla frammentazione feudale all’accentramento del potere nelle mani del pontefice.

Età moderna: Alessandro VI Borgia (1492-1503) fa costruire i bastioni angolari, con i quali la trasformazione in fortezza è completata. Giulio II (1503-1513) realizza la stupenda loggia rivolta al Tevere. Il sacco di Roma del 1527 dimostra l’utilità del castello. Infatti Clemente VII riesce a salvarsi dai lanzichenecchi proprio rifuguiandosi a Castel Sant’Angelo, utilizzando il passetto. Nel 1542 Paolo III Farnese inizia una ristrutturazione affidata ad Antonio da Sangallo il Giovane. La decorazione interna viene commissionata al grande pittore manierista Perin del Vaga. Pochi anni dopo, Paolo IV (1555-1559) inizia la grande fortificazione esterna pentagonale. Negli anni ’60 del Seicento Clemente IX (1667-1669) fa collocare 10 statue di angeli sul Ponte Elio, che da quel momento è infatti noto come Ponte Sant’Angelo.

Sitografia:

https://www.castelsantangelo.com/storia-del-castello.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Sant%27Angelo

https://www.instagram.com/p/CBBvObepUPR/
https://www.instagram.com/p/CBCl6I2pJqH/?utm_source=ig_web_copy_link

SAN GIACOMO IN AUGUSTA

In Via del Corso n. 499, quindi nel Rione Campo Marzio, accanto all’omonimo Ospedale, si trova la bella chiesa di San Giacomo in Augusta.
Nata nel ‘300 come cappella dell’Ospedale detto anche degli Incurabili, venne totalmente ricostruita alla fine del ‘500 nell’ambito di una radicale ristrutturazione dell’intero complesso.
Il nome “in Augusta” deriva dal vicino Mausoleo di Augusto.
I lavori furono affidati prima all’architetto Francesco Capriani da Volterra, poi a Carlo Maderno e furono completati nel 1602. Da notare che l’ordine inferiore della facciata venne realizzato dal primo architetto, l’ordine superiore dal secondo.
La chiesa, purtroppo, ha subìto la distruzione di gran parte dell’arredo nel corso delle vicende della Repubblica Romana (1849).
La pianta è ellittica con tre cappelle per lato. Si tratta, ritengo,  della prima chiesa con questo tipo di pianta costruita a Roma. Da notare che anche San Bernardino in Panisperna, iniziata all’incirca nello stesso periodo e consacrata ufficialmente nel 1625, è ellittica.

Il modello ellittico ha avuto grande fortuna nel periodo barocco, sicuramente anche grazie alle scoperte astronomiche di Keplero. Basti pensare a San Carlino (Borromini) e a Sant’Andrea al Quirinale (Bernini).
L’affresco della volta, “Gloria dell’Apostolo”, risale all’Ottocento ed è opera di Silverio Capparoni.
Nelle cappelle laterali troviamo opere di importanti artisti, tra cui il “Passignano” e il “Pomarancio”.
Una particolarità di questa chiesa consiste nel fatto che è dotata di due campanili gemelli.

Per approfondire:

http://romanchurches.wikia.com/wiki/San_Giacomo_in_Augusta
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giacomo_in_Augusta

(Foto di Pietro Massolo)

PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE E MAUSOLEO DI AUGUSTO

Dopo la conquista dell’Egitto seguita alla Battaglia di Azio del 31 a. C., Ottaviano ritorna a Roma da Alessandria e inzia nel 28 a. C. la costruzione del suo “mausoleo” in un’area non ancora urbanizzata del Campo Marzio. Strabone nella “Geografia” descrive il monumento come “un grande tumulo presso il fiume su un’alta base di pietra bianca, coperto da alberi sempreverdi; sulla sommità sta il simulacro bronzeo di Augusto” (Strabone, Geografia, libro V).

Il diametro del sepolcro è di circa 87 metri (300 piedi romani). La base del monumento di forma cilindrica, considerato il più grande sepolcro circolare conosciuto, è formata da una serie di anelli concentrici in conglomerato di tufo. Si noti che la base della Mole Adriana è leggermente più grande, ma è quadrangolare. A sud si apre la porta d’ingresso, nei pressi della quale erano collocate le tavole che contenevano le Res Gestae Divi Augusti, cioè l’autobiografia dell’Imperatore, che ora è leggibile sul muro del Museo dell’Ara Pacis. Davanti all’ingresso stavano due obelischi di granito (secondo l’uso egiziano), dei quali uno si trova dietro S. Maria Maggiore, l’altro nella Fontana dei Dioscuri in Piazza del Quirinale. Il Mausoleo aveva una struttura molto complessa. Infatti era formato da una serie di piani sovrapposti sempre più piccoli dal basso vero l’alto. Sulla sommità stava la statua bronzea di Augusto (forse l’originale della copia in marmo ritrovata nella Villa di Livia a Prima Porta). Qui è possibile trovare tutta la storia del monumento, la sua complessa struttura, la tecnica muraria e il progetto di restauro:

http://www.mausoleodiaugusto.it/it/

Varcato l’ingresso, un lungo corridoio (dromos) porta alla cella centrale circolare, nella quale si trovano tre nicchie rettangolari, all’interno delle quali stavano le urne funerarie. Le ceneri di molti membri della famiglia imperiale e degli imperatori della dinastia giulio-claudia Tiberio, Caligola e Claudio trovarono collocazione all’interno del mausoleo. Nerone fu esluso per indegnità.

Il nome “mausoleo” trae la sua origine dal più famoso monumento sepolcrale dell’antichità, la Tomba di Mausolo, re (o satrapo) della Caria ad Alicarnasso in Asia Minore, noto come Mausoleo di Alicarnasso.

Il monumento subì gravi danni durante le invasioni barbariche e nel Medioevo fu trasformato in fortezza, contesa dalle famiglie nobiliari romane. A partire dal XVIII secolo e fino alla prima metà del Novecento ospitò vari tipi di spettacoli, fra cui rappresentazioni teatrali e concerti, e fu anche utilizzato come fonderia. Era noto con il nome di Anfiteatro Correa o Corea, dal nome del marchese portoghese che l’aveva trasformato in teatro. Nel 1931 iniziò una fase nuova. Il regime fascista, in base al nuovo Piano Regolatore, decise la completa ristrutturazione dell’area allo scopo di isolare e mettere in risalto i resti del Mausoleo, simbolo della Romanità e dell’Impero di Roma, che Mussolini intendeva far rinascere. Scomparvero alcune strade e nel 1937 nacque l’attuale Piazza Augusto Imperatore. Il progetto della nuova piazza si deve a Vittorio Morpurgo, autore anche della struttura che ha inglobato per alcuni decenni (fino al 2006) l’Ara Pacis e dei palazzi dell’Inps che la circondano, con la partecipazione di Massimo Piacentini.

Sitografia:

http://www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/mausoleo_di_augusto

http://www.mausoleodiaugusto.it/it/

https://www.romasegreta.it/campo-marzio/mausoleo-di-augusto.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Mausoleo_di_Augusto

https://it.wikipedia.org/wiki/Piazza_Augusto_Imperatore

http://www.mausoleodiaugusto.it/it/

Sull’urbanistica fascista:

http://dprs.uniroma1.it/sites/default/files/425.html

Bibliografia:

F. Coarelli, Roma, Guide Archeologiche Laterza

MAUSOLEO DI AUGUSTO

(Foto e testo di Pietro Massolo)