APPRENDIMENTO

“Nella ricerca sia psicologica sia etologica, acquisizione persistente di modificazioni del comportamento, dal semplice condizionamento di riflessi primari fino a forme complesse di organizzazione delle informazioni, determinate dall’esperienza del soggetto, piuttosto che da un controllo genetico.” http://www.treccani.it/enciclopedia/apprendimento

” In generale si può definire l’ apprendimento come una modificazione comportamentale che consegue a, o viene indotta da, un’interazione con l’ambiente ed è il risultato di esperienze che conducono allo stabilirsi di nuove configurazioni di risposta agli stimoli esterni.
https://www.stateofmind.it/tag/apprendimento/

” In psicologia cognitiva l’apprendimento consiste nell’acquisizione o nella modifica di conoscenze, comportamenti, abilità, valori o preferenze e può riguardare la sintesi di diversi tipi di informazione.” https://it.wikipedia.org/wiki/Apprendimento

In base alle definizioni, risulta evidente che l’apprendimento è innanzitutto una “modificazione” che può riguardare sia il comportamento in senso stretto, sia le conoscenze del soggetto in generale. L’apprendimento costituisce una necessità vitale per gli animali detti “superiori”, ma è stato riscontrato persino in organismi unicellulari. In ogni caso, nei mammiferi e soprattutto nella specie umana l’apprendimento è estremamente sviluppato. Nell’uomo la superiore capacità di apprendimento è legata al maggiore sviluppo delle aree associative cerebrali.

Le teorie comportamentiste dell’apprendimento si basano sul principio dell’associazione di uno stimolo ad una risposta. Il condizionamento “classico” di Pavlov si basa sull’associazione tra uno stimolo incondizionato, come il cibo, ad uno stimolo condizionato, che può essere un campanello. Dopo una serie di associazioni ripetute, la presentazione dello stimolo condizionato produce da sola la stessa risposta (salivazione) prodotta dallo stimolo incondizionato. La risposta allo stimolo incondizionato è innata, la risposta allo stimolo condizionato è appresa. In questo caso la risposta è fisiologica, ma si possono produrre risposte anche di altro genere, per esempio una reazione di ansia con lo stesso principio metodologico di base. Sempre con il metodo del condizionamento, si può sviluppare sperimentalmente nell’animale la cosiddetta “impotenza appresa”: l’animale viene posto in una condizione in cui apprende ad associare uno stimolo (per esempio un suono) ad un evento doloroso (per esempio una scossa elettrica), ma gli viene impedita la possibilità di evitare l’evento doloroso. L’animale diventa passivo anche rispetto a successive situazioni simili. Ovviamente l’impotenza appresa fornisce utili indicazioni psicopedagogiche ed anche psicoterapeutiche. In generale, si è visto che i risultati della terapia cognitivo-comportamentale, basata sui principi dell’apprendimento, sono piuttosto buoni soprattutto nei disturbi ansioso-depressivi. Questo significa che, a prescindere dalla disposizione ereditaria (la cui importanza è stata ampiamente dimostrata), anche l’apprendimento esercita una certa influenza sullo sviluppo di sindromi depressive e ansiose. E proprio sull’apprendimento si basa fondamentalmente la suddetta terapia cognitivo-comportamentale.