SANTA MARIA IN MONTICELLI

Situata nel Rione Regola (che deriva da ‘arenula’, nel senso di sabbia, ovviamente portata dal Tevere), questa chiesa di origini ancora oscure, ma quasi sicuramente risalente all’Alto Medioevo, è stata completamente ricostruita nel 1716. Un’ulteriore ristrutturazione c’è stata nel 1860. 
Della chiesa medioevale rimane oggi il bel campanile romanico degli inizi del secolo XII, accorciato nel XVII per esigenze di stabilità, un’epigrafe del 1143, un frammento di mosaico nel catino absidale dell’epoca di Pasquale II (1099-1118). Entrando nella chiesa, subito a sinistra è possibile vedere addirittura un frammento di affresco che forse ritrae proprio Pasquale II, il quale restaurò e riconsacrò la chiesa nel 1111. Si tratta comunque di un papa.
La pianta è di tipo basilicale classico con tre navate separate da pilastri che inglobano le colonne originarie, cui si aggiungono tre piccole cappelle per lato.
Sebbene sia poco conosciuta, conserva importanti opere d’arte anteriori alla ricostruzione settecentesca, tra cui  una Flagellazione ad affresco attribuita ad Antonio Carracci ed  un crocifisso ligneo trecentesco attribuito addirittura a Pietro Cavallini.
Il nome deriva dalla piccola altura su cui venne costruita.
Per approfondire:
 
Libri consigliati:
Mariano Armellini, “Le Chiese di Roma”;
Claudio Rendina, “Le Chiese di Roma”.
Facciata della chiesa

 

 
 
(Foto di Pietro Massolo)

SANTA BARBARA DEI LIBRAI

RIONE REGOLA

A poca distanza da Piazza Cairoli si trova questa chiesa bella, interessante e poco conosciuta, costruita sulle rovine del Teatro di Pompeo. L’epoca della fondazione è imprecisata, ma risale comunque al Medioevo e quasi sicuramente a prima del Mille. Sulla parete interna sinistra, infatti, possiamo leggere un’iscrizione del secolo XI da cui risulta che la chiesa appartenne a Giovanni Crescenzio (m. 1012), il nobile romano che dopo aver cacciato da Roma Ottone III divenne il vero padrone dell’Urbe assumendo il titolo di “Patrizio dei Romani. Nel 1601 venne affidata alla Confraternita dei Librai, che la tenne fino al 1878, anno dello scioglimento. In seguito la chiesa fu per lungo tempo trascurata fino ai restauri realizzati grazie ad una campagna per il suo recupero, iniziata negli anni’70 del Novecento.

L’attuale aspetto risale alla seconda metà del Seicento. La piccola facciata della chiesa, incassata fra due palazzi, si deve a Giuseppe Passeri (1654-1714). Lo stile si può far rientrare nella tendenza tardo-barocca. All’interno della nicchia in alto c’è la statua della Santa titolare, opera di Ambrogio Parisj. Da notare l’Angelo dipinto sul muro accanto attribuito a Guido Reni.

All’interno troviamo, fra le altre cose, affreschi di Luigi Garzi (1638-1721), un allievo di Andrea Sacchi, un trittico quattrocentesco che raffigura la Madonna col Bambino tra San Giovanni Battista e l’Arcangelo Michele e un Crocifisso ligneo del Trecento.

Sitografia:

http://www.romaspqr.it/ROMA/CHIESE/Chiese_Barocche/interno_s_barbara_dei_librai.htm

https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Barbara_dei_Librai

https://www.romasegreta.it/parione/s-barbara-ai-librari.html

Bibliografia:

Gonippo Morelli, La Chiesa di S. Barbara de’ Librari, ed. Libreria Pontificia Federico Pustet, 1929 (disponibile in fotocopia in chiesa, su richiesta)

Mariano Armellini, Le Chiese di Roma dalle loro origini fino al secolo XVI, I ed. Tipografia Editrice Romana, 1887

(Foto di Pietro Massolo)

SAN PAOLO ALLA REGOLA

La chiesa sorge nel luogo in cui, secondo la tradizione, San Paolo abitò durante il suo soggiorno a Roma.
Infatti all’interno della chiesa una cappella è indicata come la stanza dell’Apostolo.
‘Regola’ è il nome del rione, situato lungo la riva sinistra del Tevere (sinistra guardando il fiume partendo dalla sorgente, ovviamente).
Nella sua forma attuale, la chiesa risale alla fine del XVII secolo, quando fu ricostruita dall’architetto G. B. Bergonzoni, ma è sicuramente molto più antica.
La facciata venne completata nel 1728 da Giuseppe Sardi e Giacomo Cioli.
L’interno è a croce greca.
Nell’abside troviamo, fra le altre cose, gli affreschi di Luigi Garzi che illustrano ‘Storie della vita di San Paolo’.