25 APRILE E QUESTIONE PALESTINESE: UN VERO GUAZZABUGLIO

25 aprile 2017
25 APRILE E QUESTIONE PALESTINESE: UN VERO GUAZZABUGLIO
Anche quest’anno, puntualmente, scattano le polemiche. Polemiche dure.
Cerchiamo di capire.
In sintesi: la Brigata Ebraica non partecipa al corteo organizzato dall’ANPI a Roma per la presenza di organizzazioni filopalestinesi.
Chi ha ragione?
Non intendo prendere posizione, ma cerco come sempre di capire.
Gli Ebrei di Roma hanno, come si sa, subito gravi conseguenze a causa dell’occupazione nazifascista. 1023 Ebrei furono deportati ad Auschwitz e solo in 16 tornarono. Quindi ci sono precise e valide ragioni storiche che giustificano la sacrosanta presenza degli Ebrei nelle manifestazioni per il 25 aprile (ovviamente non solo a Roma).
E i filopalestinesi?
Qui la faccenda è un tantino più complicata.
Sappiamo che una grande parte della Sinistra è stata sempre e rimane filopalestinese, perché tende a vedere nello Stato d’Israele, che ancora occupa un bel pezzo del territorio che dovrebbe appartenere allo Stato Libero di Palestina, come una propaggine dell’imperialismo capitalista americano. Quindi da questo punto di vista la festa del 25 aprile non riguarda solo la Storia d’Italia, ma viene intesa come un simbolo della lotta di tutti i popoli per la libertà, compreso il popolo palestinese che  da decenni è in lotta contro Israele.
Però…
Molti Ebrei non dimenticano che negli anni ’30 e ’40 il capo religioso palestinese di allora (il Gran Mufti di Gerusalemme) era manifestamente filonazista e ‘amico di Hitler’ ed appoggiò il reclutamento di musulmani nei